sábado, 10 de outubro de 2009

Daniele Comboni, il missionario!

Oggi noi Missionari Comboniani celebriamo la festa di San Daniele Comboni, nostro ispiratore. Il 10 ottobre del 1881 moriva all'età di soli 50 anni questo prete bresciano, ma cresciuto a Verona, al Don Mazza. Uomo pieno di ideali, di personalità forte e indomita, caparbio e di non sempre facile convivenza, ebbe il coraggio e l'audacia di portare avanti un sogno considerato chimerico da molti suoi contemporanei:evangelizzare l'Africa Centrale, in parte sconosciuta e in parte abbandonata difronte a numerosi tentativi di "conquista ed esplorazione" tutti fallimentari.
Comboni morì cercando di convincere se stesso e i pochi/e che gli erano rimasti che la sua missione non aveva fallito, anche se tutto indicava il contrario. Non ebbe la preoccupazione di fondare un istituto ma lottò a partire dall'intuizione di imbastire un gruppo di "volontari" preti, suore, laici per far fronte all'urgenza-emergenza Africa. Il secondo secondo momento, col tempo, sarebbe stato, - nel suo sogno/progetto, - constituito dalle proprie forze locali, indigene (Salvare l'Africa con l'Africa!)
Ebbe scontri di vedute e di metodi non indifferenti con varie personalità e missionari suoi collaboratori -e questo mostra tutta la sua carica umana di autenticità e schiettezza - ma era, allo stesso tempo, grande nel riconoscere le spigolature della sua personalità forte ed irruente. La capacità di dialogare sempre e di cercare ciò che unisce anche al di là delle nostre restrizioni e differenze, dovrebbe essere per noi, oggi, uno dei patrimoni di Comboni da custodire e amministrare.
Oggi viviamo momenti nuovi e complessi che richiedono ai noi comboniani - che ci ispiriamo a lui - audacia e perspicacia. Personalmente mi dirigo sempre direttamente a Dio Padre senza chiedere l'ausilio di mediatori nelle mie suppliche, ma certamente la testimonianza e la chiariveggenza di Daniele può essere per noi comboniani e per la chiesa missionaria, uno stimolo a situarsi nel mondo con altri occhi, con altre sensibiltà e, certamente, con metodologie missionarie più coerenti e sintonizzate con le realtà odierne.

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