Gesú ritorna al suo paese, dopo il battesimo, trasformato e irriconoscibile. I suoi compaesani e famigliari non capiscono e non accettano che uno come loro possa parlare con autorevolezza, e meglio ancora dei loro profissionisti scribi. I suoi compaesani vivono ingessati nel loro modo ottuso di vedere le cose e le persone. Non ammettono e non tollerano che un semplice falegname che ha sempre convissuto tra di loro possa esibire saggezza e conoscenza rompendo i consolidati e tradizionali schemi mentali e sociali. Invece di gioire e di rimanerne orgogliosi si scandalizzano! Purtroppo é troppo frequente anche oggi nella chiesa e nella societá l’incapacitá di ammettere la possibilitá che ogni persona ha di cambiare sempre, e cambiare in meglio. É come se qualcuno fosse nato solo per servire e un altro per comandare, uno per insegnare e un altro solo per imparare. La chiusura mentale e l’intolleranza ci portano a non vedere e a non apprezzare il bello e il buono che esiste in ogni persona, principalmente in quelle che noi pensiamo di conoscere ma che, spesso, giudichiamo incapaci e limitate. Perdiamo cosí veri tesori umani capaci di scuoterci e rinnovarci.
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