O Gesù, figlio mio, mi rattrista molto nel vedere che ancor oggi ci sono figli miei e persino teologi che pensano che Io abbia voluto la tua morte pensando cosí che li avrei liberati da una presunta condanna che mai ho decretato. Molti credono ancora di poter comprare la mia benevolenza e la mia misericordia offrendomi sacrifici, oblazioni e preghiere. Non sanno che sono incorruttibile, che amo gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio? Nelle loro preghiere non si stancano di ripetere “Ricordati o Padre”, ma si dimenticano che Io non soffro di amnesia, e che Io conosco in anticipo ciascuna delle loro aspirazioni. Forse sono loro che ignorano i loro fratelli più bisognosi e crocificati dalle loro stesse mani. Oggi in questo venerdì santo, caro Gesú, molti dei tuoi simpatizzanti e devoti si scordano che sono stati alcuni dei tuoi concittadini a eliminarti, perché mi Tu consideravi e mi testimoniavi come un Padre e non come un dio intransigente, vendicativo e legalistico come volevano gli uomini dei templi e dei palazzi. Dimenticano che oggi ci sono milioni di figli miei che continuano ad essere inchiodati nella vergognosa croce dell´indifferenza, della fame, della brutalità e degli abusi di ogni genere. Che gridano aiuto e accoglienza, ma trovano solo un silenzio sprezzante dei loro pari. E credono ancora che li ho abbandonati Io nell'ora di una morte che non ho mai voluto. Chi abbandona nell'ora della croce, lo sai, figliuolo caro, NON SONO STATO IO!
sexta-feira, 18 de abril de 2025
Venerdí santo, un dialogo tra PADRE e FIGLIO
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